Partito Pirata Elezioni Europee

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Elezioni europee candidati Partito Pirata | Nord Ovest | Nord Est | Centro | Sud | Isole Elezioni europee candidati Partito Pirata | Il Partito Pirata è candidato alle elezioni europee 2019 in tutte e cinque le circoscrizioni italiane. Elezioni europee 2019: i candidati e le liste di tutti i partiti in Italia Uso sano dello stesso Internet. Neutralità della Rete, obbligo di crittografia end-to-end e anonimizzazione delle comunicazioni private. Misure accompagnate dalla riforma del copyright e dei brevetti, attualmente sproporzionati nella durata e nei profitti, e spesso difesi con leggi liberticide e irrazionali. Sono questi in breve i punti principali del manifesto del Partito Pirata. "Siamo preoccupati per la profilazione di massa, che insieme alle fake news, ai contenuti emotivi, soprattutto violenti, permette di applicare individualmente tecniche psicologiche e di marketing per influenzare l'esito delle votazioni, destabilizzare un governo, o suggestionare la popolazione affinché offra il consenso desiderato", si legge sul Manifesto.

Partito pirata elezioni europee 2019

È difficile sostenere che, come ha fatto la stampa italiana sulla recente battaglia sul copyright, loro rappresentino la libertà di informazione. Non è un caso che Radio Radicale, ad esempio, chiami la sua rassegna stampa della mattina chiamandola "Stampa e regime". Forse l'errore, viste anche le recenti vicende che coinvolgono proprio Radio Radicale, è che ha messo una congiunzione e non un verbo essere, "Stampa è regime". Noi troviamo proprio in questo, in questa frattura, il motivo per la presentazione della lista. Esiste chi, ostentando di portare in Italia la società della conoscenza, sta abusando dell'informazione per diventare poi parte del regime. Nel programma del Partito Pirata si parla anche di democrazia diretta. Come si differenzia dalla democrazia diretta di cui si sente parlare ormai spesso, grazie al Movimento 5 Stelle? Nel programma del Partito Pirata si parla di democrazia liquida, che è una cosa un po' diversa. Quello che io vedo è che il Movimento 5 Stelle ha fatto propri tutta una serie di temi e di controtemi, dicendo un po' tutto il contrario di tutto e adesso i nodi stanno venendo al pettine, così come avviene quando ci si deve confrontare con la realtà.

Il Partito Pirata è la forza politica della società della conoscenza: si rivolge a chi ha consapevolezza del ruolo vitale del sapere e non ammette che le semplificazioni grossolane dei nuovi movimenti nazionalisti e totalitari possano modellare il futuro dell'Europa. Libera condivisione, trasparenza e innovazione sono la base per il benessere della società che vogliamo. #CEEP19 – Programma comune europeo Pirata I candidati del Partito Pirata Le liste del Partito Pirata

Partito Pirata (Svezia) - Wikipedia

Storicamente il Partito Pirata è un partito fortemente europeista ma con la concezione di un'Europa diversa. Attualmente si tratta di un'Europa intergovernativa con poca possibilità di dialogo e non esiste una rappresentazione dei cittadini a livello di Stato federale europeo. Per quello che riguarda i gruppi, personalmente a livello italiano non ci siamo posti il problema perché quando si è in campagna elettorale siamo tutti in competizione, ma storicamente abbiamo consonanze con i gruppi progressisti verdi con cui molte idee sono vicine: una gestione più oculata delle risorse del pianeta e digitali. Chi sono i vostri capilista? Abbiamo scelto tutti candidati con storie particolari, a partire da Luigi Di Liberto di cui ho parlato sopra, poi Luigi Gubello (il white hat che aveva "bucato" Rousseau, segnalando le falle del sistema), Stefania Calcagno, una delle prime hacker italiane. Poi c'è Maria Chiara Pievatolo, professoressa di filosofia politica all'Università di Pisa, una delle grandi menti italiane sui temi dell'open access, Diana Bargu ( nella foto), la più giovane candidata delle liste pirata.

Gli utenti di Punto Informatico lo hanno letto per anni su queste pagine, ora avranno anche la possibilità di votarlo: Marco Anselmo Luca Calamari, ingegnere classe 1955, è candidato alle Elezioni Europee tra le fila del Partito Pirata. Quando mancano ormai poche ore all'apertura dei seggi, gli abbiamo chiesto di spiegarci i principi che il Partito Pirata intende portare in Europa, ben sapendo l'importante ruolo che Calamari potrà svolgere all'interno della sua compagine. Innovazione Parlare di innovazione: una decina di anni fa significava essere una nicchia d'avanguardia, mentre parlarne oggi significa cercare soluzioni per problemi quotidiani, generali e del tutto comuni. È più impreparata la politica a parlarne od è più impreparato il cittadino medio a recepire l'importanza di certi argomenti? La politica, particolarmente quella italiana, pare fisiologicamente impreparata a parlare di tecnologie, figuriamoci di innovazione. In Italia appendere al nome di un'iniziativa qualsiasi il fatidico "4.

Pubblicità Alle elezioni europee del 2014 il Partito Pirata, novità assoluta dello scenario politico in quanto fondato solo l'anno prima, fece parlare molto di sé, mettendo in dubbio tutte le realtà storiche esistenti. In realtà Partiti pirata a livello locale esistevano già da tempo, la nuova realtà internazionale fondata in vista delle elezioni europee voleva coordinarli per entrare appunto al Parlamento europeo. Il primo Partito Pirata nasce in Svezia nel 2006. I punti fondamentali dei loro programmi sono il rafforzamento dei diritti civili, maggiori istituti di democrazia liquida, la riforma del diritto d'autore e dei brevetti, la libertà di circolazione della conoscenza, la protezione dei dati personali, maggiore trasparenza e libertà d'espressione, l'educazione libera. Sostenitori della democrazia liquida, per certi versi si possono accostare al Movimento 5 stelle. Come i pentastellati infatti alla base del loro manifesto politico c'è internet, e così alla base del Partito Pirata, sia nel bene che nel male, c'è il web, ma il grande obiettivo è quello di " r ealizzare a livello mondiale un reddito di esistenza per mitigare povertà e migrazioni, e offrire sistemi scolastici e universitari gratuiti ".

Partito pirata elezioni europee 2017

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Da Wikipedia, l'enciclopedia libera. Internazionale dei Partiti Pirata ( EN) Pirate Parties International Presidente Bailey Lamon Vicepresidente Gregory Engels Stato Internazionale Sede Bruxelles/Brussel ( Belgio) Fondazione 18 aprile 2010 Ideologia Democrazia diretta E-democracy Liberalismo Sito web Modifica dati su Wikidata · Manuale L' Internazionale dei Partiti Pirata (in inglese Pirate Parties International, PPI) è un'organizzazione no-profit non governativa internazionale che unisce attualmente 42 partiti pirata nazionali, con sede a Bruxelles ( Belgio) [1]. Nel 2017 al PPI è stato conferito uno status consultivo speciale al Consiglio economico e sociale delle Nazioni Unite [2]. Storia [ modifica | modifica wikitesto] Membri del PPI al 2013 Paesi con PP membro del PPI Paesi con PP attivo ma non membro PPI Fondata nel 2006 come un'unione informale di partiti indipendenti tra loro, dall'ottobre 2009 ha ottenuto lo status di organizzazione non governativa in Belgio. La fondazione ufficiale con l'adozione di uno statuto è avvenuta in una conferenza tra il 16 ed il 18 aprile 2010 a Bruxelles, a cui hanno partecipato delegati provenienti da 22 paesi, tra i quali anche l'Italia.

0" permette di spacciarla come innovazione ad un pubblico che ci crede, ed anche agli addetti ai lavori a cui conviene crederci. Pure il bombardamento mediatico sulle startup e sugli incubatori confonde ulteriormente il parlare di innovazione. A chi si affaccia sul mercato del lavoro viene spiegato che per trovare lavoro bisogna "inventarselo" creando la propria startup. Come se il desiderare che esista ancora un mercato del lavoro "normale" fosse fuori moda od addirittura irragionevole. L'innovazione è invece quasi sempre fatta di piccoli passi, non di rivoluzioni. Prendere un programma legacy degli anni '70 e metterlo in grado di lavorare in un'architettura distribuita è molto più innovativo che riscriverlo usando la più recente e pubblicizzata tecnologia web. Il cittadino "medio", ma anche quello "sopra la media", quando è al di fuori del suo specifico deve orami credere all'informazione che gli viene proposta. E purtroppo l'informazione, spesso anche un'informazione "onesta", in un mondo iperspecializzato, non produce vera conoscenza.

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