"Sempre avanti", pare dicesse zio Walt, e il suo motto finisce ora in bocca a Cornelius Robinson, capofamifiglia della casata pi� eccentrica e affettuosa in cui Lewis potesse imbattersi. C'� Franny, la madre di Wilbur, che coordina un'orchestra di rane canterine, nonno Bud, che ama indossare i vestiti (o la testa? ) alla rovescia, zio Art, che consegna pizze a domicilio in tutta la galassia, zio Fritz, che ha sposato la sua bisbetica marionetta Petunia, e poi ci sono Ottomano, la piovra maggiordomo, Carl, robot raffinato e rubacuori (di lavastoviglie e teiere) e Spike e Dimitri, gli zii che vivono nei grandi vasi di ceramica all'ingresso di casa e fungono da allarme. Tutti coloratissimi e chiassosi, sostenitori dell'importanza di festeggiare ogni fallimento (senza il quale il successo non arriverebbe mai), i Robinson adottano Lewis per un giorno e si alleano con lui per annientare il cattivo di turno, l'Uomo con la Bombetta. Su questa fiaba tenera e intelligente, che contempla una strizzatina d'occhio al Ritorno al futuro di Zemeckis, s'innesta la sfida della computer grafica, alle prese con una specie su cui non aveva mai lavorato fino a ora in modo tanto mirato e massiccio: gli esseri umani.
Riprova più tardi. Desideri scoprire altri prodotti? Per ulteriori informazioni, consulta questa pagina: cartoni disney
La novità dell'ultimo film della Disney sta prima del film: vale a dire nel corto con Topolino, Paperino e Pippo alle prese con la costruzione di una nave. Nulla di nuovo sotto il sole, si dirà: già la Pixar di Monsters & Co e del recente Cars è solita allegare a un lungometraggio un corto (spesso anche più divertente del film vero e proprio), ma l'operazione della Disney Animation Studios è significativa perché è in quel corto che viene rappresentata una sorta di dichiarazione d'intenti, un allacciarsi, dopo tante delusioni degli ultimi anni, alla tradizione del vecchio Walt. I Robinson, da questo punto di vista e fatti i dovuti distinguo tecnici, è un film pienamente Disney, anche se forse più legato al nuovo corso che la Disney ha intrapreso da quasi un ventennio, che non ai classici. Il motto del film – un vero e proprio tormentone – la dice lunga sullo spirito del film: bisogna andare avanti. Sempre avanti, dice il capofamiglia Robinson. Sempre e facendo le scelte giuste e poco male se capiteranno i fallimenti: ci rideremo sopra.
Nei suoi vari, fantasiosi componenti, la famiglia Robinson, riesce a esprimere bene il senso di libertà e gioia che in loro si incarna: sono persone che hanno trovato il loro posto nel mondo. Qui la stranezza di Lewis non viene più considerata qualcosa di sgradevole, ma anzi, è apprezzata e lodata, il film, infatti punta ad enfatizzare il concetto del prendere coscienza di sé, delle proprie attitudini e propensioni, della propria vita e dell'assecondare le proprie passioni senza mai abbattersi; non a caso il motto della famiglia Robinson è "guardare sempre avanti". La famiglia di Wilbur affezionatasi al ragazzo decide di adottarlo, ma a questo punto viene svelato il segreto della provenienza del piccolo inventore e i Robinson, per una ragione che lo spettatore intuisce, ma che a Lewis rimane oscura, sono costretti ad allontanarlo senza potergli dare una plausibile spiegazione. La pellicola scorre e i pezzi, come in un puzzle, iniziano ad andare a posto. Lewis che dopo esser stato rifiutato dai Robinson era stato avvicinato dal misterioso uomo che alla Fiera della Scienza gli aveva sottratto lo scanner mnemonico, scopre la sua vera identità.