Salvini Parlamento Europeo &Middot; 8ª Legislatura | Matteo Salvini | Deputati | Parlamento Europeo

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Il governo sta condannando l'Italia all'irrilevanza in Europa, rinunciando a negoziare o anche solo a presenziare nelle sedi dove si prendono davvero le decisioni. Lega e M5S preferiscono conservare intatta la retorica sull'Europa matrigna, subendo decisioni che l'esecutivo sceglie volontariamente di non negoziare. È molto più facile scaricare le proprie responsabilità sui burocrati di Bruxelles, accusandoli di non fare nulla per cambiare le normative europee, salvo poi disertare gli incontri dedicati alle riforme. Molto spesso quando i ministri del nostro governo, Salvini in testa, sono impegnati in qualche salotto televisivo o nell'ennesimo comizio elettorale, i loro omologhi europei stanno discutendo sul futuro di tutta l'Unione, Italia compresa. Un futuro in cui il nostro Paese sta rinunciando a un ruolo di protagonista per assecondare la propaganda del governo.

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Per Forza Italia hanno votato contro Silvio Berlusconi, che nel dibattito italiano ha anche aperto sul Mes riformato ribadendo però l'importanza dei coronabond, Salvatore De Meo, Fulvio Martusciello, Giuseppe Milazzo, Aldo Patriciello, Massimiliano Salini e il vicepreseidente del partito Antonio Tajani. rep Fdi vota a favore assieme a M5s e Pd Viceversa gli eurodeputati di Fratelli d'Italia hanno mostrato più coerenza, votando a favore dell'emendamento dei Verdi. Sergio Berlato, Carlo Fidanza, Pietro Fiocchi, Raffaele Fitto, Nicola Procaccini e Raffaele Stancanelli hanno infatti espresso un sì. Il M5s attacca la Lega ma vota contro il Recovery Fund "L'ennesimo tradimento ai danni dell'Italia da parte della Lega Nord e Forza Italia è servito: in aula, al Parlamento Europeo, hanno votato contro gli Eurobond", ha tuonato il cinquestelle Fabio Massimo Castaldo, vicepresidente del Parlamento europeo. Tuttavia sempre ieri il M5s ha votato contro il paragrafo 17 della risoluzione Ue che chiedeva la creazione del Recovery Fund all'interno del bilancio comunitario, ovvero il fondo comune dell'Ue che dovrebbe finanziare la ripresa economica dell'Europa e quindi anche dell'Italia.

Al contrario il discorso alla nazione del ministro è l'esaltazione del singolo, la versione moderna di Piazza Venezia trasferita in uno smartphone. Ma per fare davvero sentire la propria voce in Europa è necessario usare la diplomazia e confrontarsi con le altre potenze continentali, attivandosi nelle sedi idonee e non in un salotto televisivo. Parlamento europeo, Strasburgo, Francia Mentre era in atto l'ultimo vertice europeo da lui disertato, Salvini ha detto che "A Bruxelles sono preoccupati perché per la prima volta nella storia in Italia non c'è un governo che andrà lì con il cappello in mano". In effetti il governo non solo non è andato in Europa con il cappello in mano, ma non era proprio presente se non nella figura del sottosegretario Nicola Molteni. Il ministro dell'Interno non è l'unico assenteista seriale dell'attuale governo: anche i ministri Toninelli e Bonafede hanno saltato le ultime riunioni europee con i colleghi ministri dei Trasporti e della Giustizia. Le presenze in Europa degli altri ministri italiani non sono più confortanti.

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Anche prima di diventare ministro Salvini era uno dei grandi assenti del Parlamento europeo, come dimostra la votazione del 2016 per lo stanziamento di 1, 2 miliardi di euro a favore dei terremotati italiani. Salvini in quei mesi basava la sua narrazione politica sui terremotati italiani dimenticati dal governo in favore degli immigrati, seguendo la logica del "fuori i migranti, aiutiamo prima i terremotati". Durante le votazioni europee per aiutare concretamente gli italiani colpiti dal terremoto, Salvini era però assente, anche in quel caso impegnato nel suo tour de force televisivo. La strategia di Salvini di dire e non fare funziona perché l'impatto di una diretta Facebook in cui viene urlata l'intenzione di ribaltare l'Europa è più potente della notizia delle sue assenze alle riunioni. Inoltre i vertici prevedono una discussione a telecamere spente, dove si cerca un punto d'incontro tra nazioni e non esiste il merito dell'individuo, ma quello del gruppo a favore della collettività.

Bonelli non ha risparmiato critiche anche al M5s sul voto contro l'introduzione del "Recovery Fund". La Lega: "Noi mai favorevoli ai coronabond" La replica della Lega è arrivata a stretto giro. Affidata a Zanni, presidente gruppo Id, e Campomenosi, capo delegazione della Lega al Parlamento Europeo, si è tradotta in un attacco al M5s e al governo: "Noi, a differenza del M5s e di Conte che cambiano ogni settimana idea sull'argomento, non siamo mai stati a favore dello strumento coronabond, che corrisponderebbe alla totale cessione di sovranità all'Ue". E hanno aggiunto: "Anzi, indichiamo sin dal principio la proposta più semplice, ovvero un ruolo più attivo da vero prestatore di ultima istanza della Bce per comprare Btp". Le altre reazioni "I leghisti occupano tutte le tv con le loro chiacchiere. Poi in Parlamento europeo votano contro i coronabond insieme ai loro amici olandesi e ungheresi", ha replicato secco Nicola Fratoiann i di Leu. Preoccupato invece che la spaccatura della maggioranza possa indebolire la posizione dell'Italia nell'imminente Consiglio europeo è il segretario di Più Europa Benedetto Della Vedova: "Al Parlamento europeo la maggioranza di Conte si è spaccata sul Mes - ha spiegato a Coffee break su La7- si è ricompattato il fronte nazional/populista: M5S, Lega e Fratelli d'Italia hanno votato contro; PD, IV e anche FI a favore.

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Contrarie invece Lega e Fratelli d'Italia. "Abbiamo deciso di votare contro quel paragrafo e poi di astenerci nel voto finale - ha spiegato la delegazione M5s - in quanto presentava tante luci ma anche troppe ombre. Ci saremmo aspettati un chiaro e forte riferimento ai coronabond grazie ai quali l'Ue potrebbe finanziare la ripartenza economica una volta superata l'emergenza, ma per colpa dell'irresponsabilità di Lega e Fi l'emendamento che li inseriva nel testo è stato rigettato". Il riferimento è a quanto accaduto ieri nell'aula dell'Europarlamento. Ovvero il voto contrario di Lega e Forza Italia all'emendamento presentato dal gruppo dei Verdi, che chiedeva la creazione dei coronabond per condividere il debito futuro degli Stati membri. Le delegazioni dei cinquestelle e del Pd hanno votato a favore, mentre quella di Italia Viva si è astenuta. La mozione è sata bocciata con 326 voti contro, 282 a favore e 74 astenuti. Con il voto positivo di Lega e FI sarebbe invece passata. Il voto contrario di Lega e Forza Italia Basta andare a leggere la lista dei voti nominali del Parlamento europeo per trovare i nomi degli europarlamentari leghisti e azzurri che hanno votato contro.

Dalle parole alle assenze: la presenza di Salvini come parlamentare europeo si potrebbe racchiudere in uno di quegli slogan che piacciono tanto al ministro dell'Interno. Ma cosa succede quando qualcuno gli chiede conto di aver bigiato come quasi nessun altro durante il suo mandato in Europa? È quello che è successo oggi a Mezzora in più, il programma di Lucia Annunziata su Rai3. La patetica scusa di Salvini per giustificare le sue assenze da parlamentare europeo La Annunziata chiede "lei mentre guidava questa sua strabiliante presa del potere e crescita della Lega in Europa era un parlamentare europeo e non ci è mai andato in Europa. Finalmente adesso vedremo il contrario? ". E il Capitano si trasforma in Coccolino in un nanosecondo: "Nooo, perché, perché dice così", risponde mentre la conduttrice gli ricorda che era uno dei più assenteisti, "semplicemente eravamo all'opposizione, noooo, nooo, semplicemente quando sei all'opposizione puoi protestare, puoi suggerire quando sei al governo puoi fare".

Wednesday, 25-Aug-21 09:01:48 UTC